Tre racconti a sfondo morale

L’uomo che sussurrava “suca” ai cavalli

Il suo maggior piacere nella vita era avvicinarsi a un cavallo e sussurrargli la parola “suca” in un orecchio. I cavalli, come si sa, sono animaloni piuttosto pacifici e per un bel po’ di tempo l’uomo poté godere di questo suo curioso passatempo senza controindicazioni.
Finché un giorno l’uomo si introdusse in un ippodromo, scelse un cavallo di suo gusto, gli si fece vicino, portò la sua bocca all’orecchio dell’equino e gli sussurrò “suca”.
Il cavallo in questione quel giorno era di cattivo umore e non la prese bene.
Gli portò via il naso con un morso. 
Da allora l’uomo che sussurrava “suca” ai cavalli non poté più soffiarsi il naso con discrezione e smise di sussurrare “suca” ai cavalli.

Morale della storia: la morale di questa storia è che prima di sussurrare “suca” nell’orecchio di un cavallo è utile accertarsi che l’equino sia di buon umore.

L’uomo che bevve il mare

Un giorno Gozo studente della Scuola di Uzu, si recò dal suo Maestro, l’Ottimo Zu.
Era il momento della giornata in cui l’Ottimo Zu soleva rilassarsi facendo un lungo bagno caldo. 
L’eccitazione di Gozo era palese. Egli aveva il viso molto rosso e un grande sorriso spalmato sulla faccia. “Maestro maestro!”, urlò Gozo “ho da raccontarvi una cosa sensazionale!”
“Gozo” come vedi sto rilassandomi dopo una lunga giornata di meditazione, potresti tornare domani mattina?” disse l’Ottimo Zu.
“Maestro vi prego di ascoltarmi adesso. Ciò che ho da dirvi è di grandissima importanza” insistette Gozo.
“Ebbene parla” disse L’Ottimo Zu, con voce calma e sguardo fermo, se si esclude un leggero tremolio del sopracciglio sinistro.
“Maestro oggi io ho bevuto una coppa di acqua di mare e grazie ai vostri insegnamenti sono riuscito a goderne la dissetanza senza subire gli effetti venefici del sale!”
“Bravo Gozo” disse l’Ottimo Zu “continua così”.
Dopo una settimana Gozo morì a causa di un attacco di insufficienza renale acuta.

Morale della storia: la morale di questa storia è che se il tuo maestro si sta facendo un bagno caldo rilassante è senz’altro meglio lasciarlo riposare.

La donna che urlava troppo

Quando raggiungeva l’orgasmo – e ne raggiungeva anche diversi in una singola sessione amorosa – urlava da fare spavento. Urlava così forte e in maniera così spaventosa che più volte i vicini di casa chiamarono la polizia credendo che qualcuno la stesse massacrando. Una notte la donna che urlava troppo stava facendo l’amore con il suo nuovo amante. Raggiunto il culmine iniziò ad urlare di piacere in maniera inumana.
L’amante si spaventò come una bestia e non solo il suo pene divenne morbido, ma si lanciò pure giù dal letto fracassandosi una spalla contro una scarpiera.

Morale della storia: la morale di questa storia è che, prima di avere un rapporto sessuale con un nuovo amante, è meglio avvertirlo delle proprie caratteristiche o tendenze sessuali fuori dalla norma.


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Commenti

8 risposte a “Tre racconti a sfondo morale”

  1. Avatar Michela

    HUAHUAHUAHUAHUAHU
    Oddio sono arrivata qui cercand titoli per racconti e ho trovato di tutto, di più… 🙂

    Felice di conoscerti Guido, tornerò presto 🙂

    1. Avatar catalanoguido

      ben trovata
      torna quando vuoi

  2. Avatar emiliano
    emiliano

    sono una piu’ stupida dell’altra……ma per cortesia…..cerca di non far perdere tempo alla gente…..

      1. Avatar Vincenzo
        Vincenzo

        guido – emiliano 1-0 🙂

  3. Avatar fastdeb
    fastdeb

    Risposta giusta…e scusa il ritardo! Sei…non trovo aggettivi pero’ suca sempre!

  4. Avatar Cornetta Maria
    Cornetta Maria

    Vuol pubblicare qualcosa di più tradizionale? Le propongo, da scrittore a scrittrice, l’incipit di un mio thriller (stavolta inedito). Non mi sono mai cimentata con questo genere letterario (gli altri mi sono familiari). CHE NE PENSA? Smetto o insisto?
    I GEMELLI (inedito)
    La cucina era spettrale, a quell’ora di notte, una vera sezione distaccata dell’obitorio.
    Il bianco uniforme non risparmiava nulla: i contorni dei mobili e lo stesso pavimento scomparivano sotto le luci abbaglianti dei neon.
    Il tavolo era al centro, col ripiano in marmo, l’ideale per stenderci un cadavere e forse nel passato era accaduto davvero.
    Era distinguibile solo la finestra dalle sbarre grigie, che si apriva nel muro candido, come sospesa nel vuoto.
    L’insegnante di scienze di Ken diceva che lui aveva una spiccata predilezione per l’anatomia umana ma ignorava che il ragazzo già dissezionava cadaveri…Piccoli animali, per il momento… UN SALUTO CORDIALE! E continui a divertirci!

  5. Avatar Cornetta Maria
    Cornetta Maria

    Essere profondi senza impantanarsi nella retorica più becera non è da tutti. Il suo metodo originale andrebbe insegnato nelle scuole, che avrebbero bisogno di svecchiare tutto quel carico culturale un pò “musone” che non sa cogliere il lato ironico della vita…Tanto, per piangere c’è sempre TROPPO tempo!

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