questa è una poesia triste
questa è una poesia triste
triste triste triste
triste triste triste
triste come me
che
in questo momento sono in una stazione triste
piena di treni tristi
piena di viaggiatori tristi
piena di capostazioni tristi
piena di manutentori tristi
piena di bigliettai tristi
piena di macchinisti tristi
c’è un cane triste che mi guarda
appeso a un guinzaglio triste
tenuto dalla sua padrona triste
fra poco salirò su un treno che mi porterà
in una città triste
a legger poesie
davanti a un pubblico triste
ultimamente bevo molto
per cercare di ricordare
ciò che ho dimenticato
bevendo
è una cosa triste, lo so
mi dovrei fermare
tipo a Trofarello
tipo a Villafranca Cantarana
ma continuerò verso la mia meta
l’altra notte il barista mi ha chiesto:
“tu bevi per dimenticare, io non sbaglio mai”
“no amico” gli ho risposto, “bevo per ricordare”
“cosa?” mi ha chiesto
“se lo sapessi smetterei, e comunque i tuoi Negroni annacquati fanno orrore”
in questo treno triste
siamo io e il capotreno
solo il capotreno ed io
lui ha i baffi
avrei bisogno di essere abbracciato
dovrei chiedere al capotreno di abbracciarmi
in un mondo giusto i capotreni dovrebbero potere abbracciarmi
in caso di bisogno
in un mondo giusto
sui treni
oltre a tutti i divieti
dovrebbe esserci anche una scritta che dice:
“in caso di bisogno chiedete pure al capotreno di abbracciarvi”
e io m’ alzerei
andrei verso di lui
ci guarderemmo negli occhi
lui capirebbe
e mi abbraccerebbe per cinque minuti buoni
facendomi “pat pat” sulla schiena
in silenzio
ma questo non è un mondo giusto
é un mondo triste
è un mondo triste triste triste
triste come questa poesia triste
non mi viene in mente nient’altro di triste da dire
anzi sì
bada
che se t’incontro e ti sorrido
fingo
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