e me ne vado a Genova

odio gli inutili
i pavidi e i futili
ma soprattutto
odio le tue metafore del cazzo
le tue rime della minchia

per favore
smetti d’allitterare
lanciati dal quinto
e schiantati

buon autunno
comunque
oggi è grigissimo
e me ne vado a Genova

tu rimani qui
debole di spirito
debole di stomaco
d’olfatto e di tatto
e abbi pazienza
che il regno dei cieli sarà tuo

e comunque buon autunno
oggi è umidissimo
e me ne vado a Genova

stanotte ho fatto un sogno
un sogno astronomico
un sogno arcicomico
le stelle impazzivano tutte
e tutto ciò che sapevamo delle
regole dell’universo andava in vacca
ero felice
poiché avrei potuto
scrivere poesie meravigliose
sulle stelle folli

ma non ce l’ho con te
dai
non ce l’ho
non ce l’ho
non con te
con te no
tu sei quel tipo di gente
di quel tipo che spara sulla croce rossa
se può
tu sei poco
sei debole
io i missili ci nasconderei dentro la croce rossa
che la gente come te arriva
tutta sbruffona
e PEM!
un missile in culo

ma poi
che cazzo me ne frega a me
oggi è autunnissimo
oggi è buissimo
e me ne vado a Genova


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Commenti

2 risposte a “e me ne vado a Genova”

  1. Avatar morganalarouge

    Anfatti qui a Genova piove. E’ buio forte e piove.

    1. Avatar catalanoguido

      Ma io ci vengo lo stesso.

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