avere un figliolo
tra l’altro unico
che vuole fare il poeta professionista
è una roba che una madre
non glielo augurerebbe neanche al suo peggior nemico
la pensione è uno dei chiodi fissi che ha mia mamma
“mamma, la pensione, noi poeti, è una roba che esula, mamma” le dico “mamma, noi poeti ci fanno senatori a vita, noi poeti ci fanno le statue, ci fanno le piazze, mamma noi poeti la pensione è una roba che mica ci possiamo pensare che sennò ci scappa via l’ispirazione”
a quel punto li, normalmente mia mamma cerca di percuotermi con un mestolo di ghisa
ma quasi mai mi prende
poi si siede e guardando nel vuoto dice: “carmina non dant panem”
che in italiano corrente significa più o meno “ si, ma con la poesia col cazzo che ti paghi luce, gas, telefono, assicurazione auto, dentista, idraulico, rata del mutuo e/o affitto”
fare il poeta al giorno d’oggi
è un lavoro duro
fare la mamma del poeta, anche
ve lo assicuro
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