satanassa

tu mi sdrumi
tu mi sdrummi
mi sdereni
tu mi stendi
tu mi stanchi
poi riposi
mi ristanchi
tu mi spammi di bacetti
e di quell’altre cosette per le quali
val la pena
tener chiusa la pistola
nel cassetto

tu mi suggi
io ti sbrego
poi ti sbatto
tu mi tocchi
ti carezzo
mi incasini
ti sparogno
mi sballanzi
ti strafotto

mi sfellazzi
m’accuccagni
cuccurella malandrina
io ti cunno a sferradito
e poi rido un poco lonzo

perchè io sono babonzo
e ti cacchio ad arcifella
tu sei bella
tu sei bella
oh mio dio
dio mio dio mio
quando sento la godella
che ti scassa l’umidilla
io mi sento un gesù cristo che si stacca dalla croce

satanassa


Pubblicato

in

da

Tag:

Commenti

16 risposte a “satanassa”

  1. Avatar matteo

    sei un satanasso!

  2. Avatar Enzo il Truce Molestatore
    Enzo il Truce Molestatore

    Ma non ti sembra di scrivere sempre, sempre, sempre la stessa poesia? Fa sorridere una volta, fa sorridere due, e alla terza si capisce che è un guscio vuoto. Un invito ad affinare la tecnica e a spremere le meningi, diciamo, che a stare fermi troppo a lungo si rischia la paresi.

  3. Avatar nita
    nita

    secondo me
    è questione di differenza di peso
    tra due elementi:
    c’è la sincerità (più o meno presente)
    e c’è il puro esercizio di stile

    personalmente
    quando la sincerità vince sull’esercizio di stile
    la poesia è emozionante impareggiabile

    viceversa
    è molto meno potente

    ma il giudizio sui diversi pesi dei due elementi è comunque del lettore, che magari si sbaglia. boh. che volevo dire?

  4. Avatar catalanoguido

    caro molestatore sì
    mi sembra proprio di scrivere sempre la stessa cosa
    anzi, quasi sempre
    diciamo un 80%
    trattasi non di esercizio di stile
    ma di una fissazione

    cito da uichipedia:

    si intende uno stallo di una pulsione che non trova sbocco: il soggetto si ritrova in balia di un pensiero fisso od un’abitudine ineliminabile che ne mina, anche profondamente, i rapporti sociali e la soddisfazione personale.

    (come le seghe)

  5. Avatar matteo

    da quando hanno inventato l’abc, scriviamo tutti sempre la stessa cosa

  6. Avatar Clockwise

    Ah, belle le seghe. Quelle a nastro, poi, son di un gradevole che vien voglia di farsele a nastro, appunto.
    Ma la verità è che non c’è trippa per gatti: qua siamo di fronte al più stereotipato esemplare di poeta del novecento, che prestigia con le parole come Rocco Siffredi con la sua verga. E non ho citato uno a caso, che se dovevo fare una citazione a caso avrei citato, chesso’, Vladimir Luxuria, del quale non si hanno prove tangibili.

  7. Avatar catalanoguido

    a me la trippa tra l’altro insieme al fegato è l’unica roba insieme al fegato che mi fa schifo

  8. Avatar clara
    clara

    Ma quando uno è lonzo è come il lonfo che non vaterca nè gluisce e molto raramente barigatta?

  9. Avatar catalanoguido

    no clara
    lonfo e lonzo
    son due discorsi veramente diversi

  10. Avatar fatacarabina

    che sia esercizio di stile o realtà, che siano seghe e trippe, che uno pensi ad una sola cosa e sempre o meno, la sostanza non cambia: uno come Guido quando lo leggi non smetti di farlo fino all’ultima riga. E lui un poco lonzo se la ride

  11. Avatar mary
    mary

    complimenti per l’eleganza!
    mi chiedo cosa possa pensarne la satanassa.

  12. Avatar catalanoguido

    celo chiedo e telo dico

  13. Avatar fatacarabina

    mi sa che la satanassa se la ride pure lei…e fa bene

  14. Avatar mary
    mary

    attendo con ansia!!!

  15. Avatar Unochepassavadiqua
    Unochepassavadiqua

    Vi regalo ‘st’idea, cari bloggers “letterari”(s): anziché “commenti”, la dicitura: “dove chiosano le aquile”. Eh?

    A me farebbe molto ridere. Poi, non so…

  16. Avatar Satanassa.
    Satanassa.

    Son la Satanassa.
    Emmelarido adorando il Catalano!!
    Ti voglio bene, Gino!!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


7 − due =