di poesia, di metal, d’amore

ho sempre desiderato fare il lottatore di Catch
mi sarei fatto chiamare “Tremendo Demonio”
cento chili di nanismo feroce
una maschera tutta rossa
mai avuto il coraggio

da qualche parte ho letto “lasciate l’Ego fuori dalla porta”
io una volta ci ho provato
quello si è incazzato e l’ha sfondata, la porta
poi ha spaccato tutte le stoviglie
ha pisciato nel lavandino
mi ha guardato serio e mi ha detto: “non ti provare di farlo mai, mai più. Coglione”

ultimamente leggere poesie
davanti agli esseri umani
mi costa fatica
una volta non era così
probabilmente perché lo facevo obnubilato dall’alcol
adesso mi modero
e tribulo

alle volte la gente che gli leggi davanti
ti guardano male
ciò è molto brutto
essi non sanno che tu la vedi in faccia

non ho mai ricevuto riconoscimenti in concorsi letterari
probabilmente il fatto che non mando la mia roba ai concorsi letterari
ha un ruolo

se non ti piace la mia poesia
alzati e vattene
o lanciami un portacenere contro
insultami
ma non chiacchierare con il tuo vicino di sedia
ti sto guardando
e non mi è consentito ucciderti

se devi pisciare, alzati e piscia
se hai sete, alzati e bevi
se ti suona il cellulare
sei uno stronzo

dopo una lettura di poesie
non venirmi a dire frasi del tipo: “mi son piaciute molto le tue poesie”
se non hai intenzione di comprarmi un libro

tranne nel caso in cui tu sia già in possesso del suddetto
o così povero da non potertelo permettere
alla qual cosa io, comunque, non crederò

i poeti non mi considerano un poeta ma un cabarettista
i cabarettisti non mi considerano un cabarettista ma un poeta
gli elettricisti non mi considerano un elettricista e fanno bene
io
e l’ho già detto
avrei fatto volentieri del Catch
in alternativa, il batterista di un gruppo Death Metal
tipo i Cannibal Corpse, per intenderci, o i Necrophagist
questa è gente che va sopra i 200 bpm

continuo a incontrare persone che mi domandano: “ma tu ti fai pagare per i tuoi reading?”
provate a chiede a un elettricista: “ma tu ti fai pagare quando fai un impianto elettrico?”
poi fatemi sapere cosa vi risponde

l’altra sera
una signora molto chic
mi ha censurato una poesia in diretta
la stavo leggendo davanti ai suoi invitati
era una cena molto chic
nel giardino della villa
raccontavo di quella volta che Gesù Cristo Nostro Signore mi invitò a cena
un paio di giorni prima di essere inchiodato sulla croce
la signora ha ritenuto che potesse offendere la sensibilità di qualche suo ospite
probabilmente c’era un vescovo o roba simile
mimetizzato tra i commensali

la signora si è alzata agitando le braccia
mi ha raggiunto
mi ha dato un bacio sulla guancia
ha detto: “dai, fanne un’altra, fai quella del ciccione che è così ciccione che non si vede il pisello”

mi chiedo come avrebbe reagito Paul Mazurkiewicz
l’attuale batterista dei Cannibal Corpse
date un’ occhiata alla sua foto
per farvene un’idea

non ho idea se l’uomo più grasso del mondo
potesse o meno vedersi il pisello
so solo che non poteva fare all’amore con la fanciulla blu che amava
e per questo
se la mangiò


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Commenti

8 risposte a “di poesia, di metal, d’amore”

  1. Avatar La Donna Camèl

    A una tua lettura una volta c’era una ragazza che sorrideva e annuiva a ogni poesia e muoveva anche le labbra ma senza voce perché le sapeva tutte. Lo so perché lo fa anche a casa.
    A un’altra tua lettura un’altra volta avrei voluto spaccare la faccia a un personaggio famoso che poi era quello che ti presentava ma parlava solo lui e diceva i cazzi suoi. Oppure un calcio nello stinco gli avrei dato, ma non è sceso giù dal palco.
    Mio figlio ha una band viking metal.
    (Ti stimo).

  2. Avatar Strelnik

    Grandissimo Guido. Grandissimo.

  3. Avatar sterno

    sì ma lui, il batterista, l’ho cercato in immagini di google e gli occhi son troppo buoni per sostenere quello che sostieni tu. che poi uno che macina caos sui tamburi non può essere cattivo perché tutto quello che ha da vomitare lo vomità già sui tamburi. e per quello che esiste l’arte. se tu non avessi la poesia pisceresti in tutti i lavandini che ti capitano a tiro, ne sono sicuro. però sei un poeta poeta e quel paragone con la parcella dell’elettricista in effetti non fa una piega. ci scriverei un libro, guarda, su di te sugli elettricisti sui finti cattivi e sui lavandini, guarda, almeno trentasei capitoli, uno di quei libri che lo prendi, guardi quante sono le pagine e poi non sai più se leggerlo oppure no perché in effetti è pieno zeppo di lavandini al mondo.

  4. Avatar catalanoguido

    in effetti non affermai che Paul le avrebbe scassato la dentiera a suon di testate. mi chiedevo solo come avrebbe reagito. magari con gentilezza e delicatezza. non lo escludo.

    poi adesso l’ho fatto amico su fb e ti saprò dire meglio.

  5. Avatar Alberto
    Alberto

    “…Dopo una lettura di poesie non venirmi a dire frasi del tipo: “mi son piaciute molto le tue poesie” se non hai intenzione di comprarmi un libro…”
    Tre soluzioni pronte per continuare il “mi sono piaciute molto le tue poesie…”
    1- mi sono piaciute molto le tue poesie, ma non penso che comprerò il tuo libro, se qualcuno lo ha scannerizzato e messo in rete lo trovo lo scarico e me lo leggo come ibook e ti fotto, poi vado a comprare un paio di libroni di travaglio o tre dvd di grillo, perché ho la banda larga, la coscienza critica e penso con la mia testa
    2-mi sono piaciute molto le tue poesie, ma sono indeciso se comprare o no il libro: come diceva oscar wilde, la gente conosce il prezzo ma non il valore delle cose (?)
    3-mi sono piaciute molto le tue poesie, penso che comprerò il tuo libro. Puoi usarli come vuoi, questi soldi, puoi anche gettarli in un tombino, regalarli a qualche amministratore delegato, per pagare la bolletta o prenderti una sbronza. Ma se hai bisogno di un elettricista, non ti farò lo sconto

  6. […] E poi che dire? l’aria era fresca, si stava bene, Guido Catalano ha dato il suo meglio tra foglietti svolazzanti , e, per il veloce ritorno nella notte,  come  cavalli verso la stalla, il navigatore […]

  7. […] Una campagna di sensibilizzazione (creativa) che richiama proprio al rispetto del lavoro (dei creativi), proprio perchè noi siamo lavoratori. E mi viene subito in mente un pezzo di una bellissima poesia del mio amico, poeta appunto, Guido Catalano […]

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