le carte in tavola

ho visto donne uscire in lacrime dal proprio parrucchiere
maledicendo tinte, messe in piega, tagli, colpi di sole
sbagliati

ho sempre pensato che i cessi pisciati
sia colpa dell’uomo
finché una donna mi ha confessato
che per non sedersi
esse sono in grado di farla
stando intrespolate in piedi
sulla tazza
e spisciazzando tutto

ho visto donne strapparsi l’odiato vello
dai loro corpi morbidi
utilizzando tecniche degne di un inquisitore medievale
soffrendo in silenzio

ho visto gambe traballanti
su tacchi inauditi
sfidare le leggi della gravità
dell’equilibrio e del buon senso

ho avuto più volte la certezza
che le borse delle donne
siano portali dimensionali
verso la sfera dell’entropia

quasi tutte le donne si guardano di nascosto
su qualsivoglia superficie riflettente
ogni qual volta si presenti l’occasione
per vedere se sono belle

se la tua donna non lo fa mai
preoccupati
potrebbe essere una vampira

da quando sul mio blog ho messo una poesia
che si intitola “io ho visto le donne nude”
ho ricevuto – ad oggi – 18.414 visite
di gente che cerca su google “donne nude”
contro 18.290 che cerca il mio nome e cognome
la poesia è stata inserita sei mesi fa
il blog è stato aperto cinque anni fa

immagino che chi cerca “donne nude” su internet
all’alba del 2011
non possa avere più di dodici o tredici anni

se io avessi avuto internet a dodici-tredici anni
mi sarei devastato di seghe
garantito al limone verde, signori

mi spiace di essere andato fuori tema

la poesia era iniziata bene

comunque giuro che se leggerò ad alta voce
questa poesia davanti a delle persone
davanti a delle persone sensibili
o a bambini
non dirò seghe ma pippe o pugnette
come fanno alla tele

io per avere quasi quarant’anni
ho visto pochissime donne nude vere
pochissime ne ho baciate
pochissime ci ho fatto l’amore

le tette in assoluto è la mia parte preferita sessuale
gli occhi quella che cambia le carte in tavola


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Commenti

13 risposte a “le carte in tavola”

  1. Avatar e.l.e.n.a.

    eh, già…
    “occhi di ragazza
    quanti cieli quanti mari che m’aspettano”

    (così cantava il morandone, tzè)

    [e comunque, a volte, dopo che esco dal parrucchiere, mi rilavo i capelli. per distruggere lo scempio, incazzandomi perché l’ho pure pagato]

    [e comunque comunque, buon anno guido!]

  2. Avatar e.l.e.n.a.

    p.s. : per dovere di cronaca, comunque, io non mi intrespolo (altrimenti cadrei, ne sono sicura); mi “costruisco”, laddove possibile, una specie di materasso eminflex a corona circolare, stratificando metri e metri di rotolone su cui appoggiare le chiappette morbide.

  3. Avatar e.l.e.n.a.

    p.p.s. : e comunque tu sì, che conosci le donne!

    (e non sto scherzando no.)

  4. Avatar sid

    io, questa, dal vivo, se anche dici seghe non ci rimango male.
    io, questa, dal vivo, se non la dici mi tocca di aspettarti all’uscita per dirti una parolaccia
    (questa è una poesia bellissima!!!)

  5. Avatar lindalov

    Gli faccio vedere io le mie tette, se vuole.

    1. Avatar Giancarlo Tramutoli

      “mi spiace di essere andato fuori tema

      la poesia era iniziata bene”

      magnifica.
      ciao

      Giancarlo

  6. Avatar Pepper Mind
    Pepper Mind

    … bellissima…

  7. […] mio amico Guido Catalano, nella poesia “Le carte in tavola“, […]

  8. Avatar katia
    katia

    Malediciamo anche le borse, io lo faccio.
    Molte grazie per questa ennesima Tua.

  9. Avatar Esmé
    Esmé

    Grazie anche da me. Io faccio la ciambella di carta, ma poi non oso sedermi. Diciamo che levito.
    Grazie, Catalano, per la poesia bella e soprattutto per l’ultima frase.

  10. […] una piccola premessa da fare: sin da piccolo, non mi son mai guardato allo specchio (non sono una donna). Anche quella volta che son svenuto e finiti tutti gli altri controlli il dottore mi scruta gli […]

  11. Avatar e
    e

    Mi stupisco, ogni volta, alla fine della lettura di una Tua poesia Guido…..
    Mi stupisce sentire quel brivido di dolore misto a piacere che ti lascia addosso ogni volta quell’attimo in cui la vita degli altri si sovrappone alla tua
    E ti ricordi che siamo tutti “uguali”
    grazie

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