caddi in ginocchio, le mani in viso

“ perché stai piangendo ?” le chiesi
“ non piango, idiota, mi è entrata una roba negl’occhi” sussurrò
“ menti, tu piangi” insistei
“ sei uno stronzo !” affermò

e corse via
la iseguii
la cinsi da dietro come solo io so fare
“ aspetta, voglio parlarti !”
mi diede con il gomito in pieno naso
sentii distintamente l’osso rompersi
caddi in ginocchio, le mani in viso

lei si girò, aveva gli occhi grandi
lei si girò e disse queste quattordici parole :
“ senti, sto con uno da un mese
è bello
e scopa come un dio”

se qualcuno di voi è mai stato
investito dall’Espresso Torino-Milano delle 22.10
sa cosa ho provato in quel momento
se no
provi ad immaginare


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Commenti

7 risposte a “caddi in ginocchio, le mani in viso”

  1. Avatar susanita

    ti hanno mai detto: mi piaci, ma quello che provo per te non è sufficiente?

    altro che treno, un boeing 737.

    “la cinsi da dietro come solo io so fare”

    che figo il poeta! manco fonzie.

  2. Avatar tafana
    tafana

    Due domande:
    1. perchè piangeva allora?
    2. c’è ancora l’espresso torino-milano delle 22:10?

    Insomma, è una poesia strana. Invece di acchiappare l’attenzione distrae il lettore e lo allontana dal vero significato. Almeno questa è la mia impressione.

  3. Avatar catalanoguido
    catalanoguido

    risposte:
    1. non stava piangendo, le era entrata una roba negli occhi.
    2. no, non esiste più. meglio sarebbe dire: non è mai esistito.

    la questione del distrarre e del vero significato, invece, non so rispondere.

  4. Avatar robby
    robby

    invece a me piace l’idea che ti ha detto quelle quattordici parole mentre eri in ginocchio con il naso rotto
    complimenti, mi hai fatto morire dal ridere!!!!!

  5. Avatar SV

    Hmmm…
    una volta mentre mollavo il mio ex ed uscivo dalla macchina al semaforo un gatto s’era appena fatto investire e si contorceva di spasmi e mentre stavo imbucando la bocca della metro ho visto con la coda dell’occhio il mio ex piangere appoggiato al volante della macchina con le frecce accese, e ancora quel gatto-metafora crudele …

  6. Avatar Carlo

    Non c’è più o non c’è mai stato, forse, l ‘Espresso, ma vanno benissimo anche i Regionali. E continuano a transitare.

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