niente
stava andando a trovare la sua fidanzata in bici
e non è chiaro come
ma si trovò dentro l’orizzonte degli eventi
quando se ne accorse, si fermò
nominò il nome di dio invano
scese dalla bici
e disse “come minchia faccio adesso?”
tra l’altro gli si era pure scoppiata una gomma
e si era dimenticato il portafoglio a casa
il telefonino no
digitò il numero della sua fidanzata
e rispose una voce registrata che diceva:
“siamo spiacenti ma sei dentro l’orizzonte degli eventi, le telefonate in uscita non sono effettuabili, se non ti è chiarissimo cosa sia un orizzonte degli eventi digita asterisco”
l’uomo digitò asterisco
“ci dispiace informarti che sei fottuto, se vuoi saperne di più digita cancelletto”
l’uomo digitò cancelletto
“ora in realtà dovresti essere morto dato che secondo le previsioni della relatività generale nel posto in cui ti trovi la temperatura dovrebbe essere così alta da non essere neanche misurabile, se non sei morto digita 9”
l’uomo digitò 9
“non fa così caldo allora?”
poi la voce smise
l’uomo si sedette sul bordo del marciapiede
tirò fuori le sigarette
s’era dimenticato l’accendino a casa
nominò il nome della santa vergine invano
suonò il cellulare
rispose
era la sua fidanzata
“dove sei?”
“sono finito in un orizzonte degli eventi non posso telefonare ma posso ricevere”
“e checcazzo è?”
“guarda è difficile da spiegare”
“con chi sei?”
“solo”
“non dir balle che stai facendo?”
“senti, devi chiamare qualcuno a prendermi”
“ma dove?”
“te l’ho detto, sono dentro un orizzonte degli eventi”
“hai bevuto? sei ubriaco?”
“senti, stavo venendo a casa tua e a un certo punto mi son trovato dentro un orizzonte degli eventi, hai presente l’orizzonte degli eventi, no?”
“no”
e riattaccò
l’uomo si ricordò di quella volta che un suo amico gli propose di prestargli un libro
un saggio dal titolo “L’orizzonte degli eventi: cosa fare e cosa non fare se ti ci ritrovi dentro per sbaglio”
e lui gli rispose che magari un’altra volta
che doveva finire di leggere “Il tamburo di latta” che gli stava dando dei problemi
si morse il labbro
si disse cretino
suonò il cellulare
era sua mamma
“mamma”
“domani vieni a pranzo?”
“mamma c’ho un casino”
“ma vieni a pranzo domani?”
“mamma, c’ho un casino”
“cosa?”
“sono finito dentro un orizzonte degli eventi”
“con chi sei?”
“con chi vuoi che sia mamma? son solo e mi si è pure scoppiata una ruota”
“dovresti calcolare la velocità di fuga”
“sì, certo, vabè ti richiamo”
“ma domani vieni a pranzo?”
“ti telefono stasera mamma ciao”
“ciao”
l’uomo si alzò
si guardò attorno
le case c’erano
la strada c’era
gli alberi c’erano
il cielo c’era
non c’era il sole
e non c’era la gente
era notte abbastanza fonda, in effetti
era un po’ buio
“non è che sto impazzendo?” si chiese ad alta voce l’uomo
“perché non me ne torno a casa?”
suonò il cellulare
era la voce registrata
“se vuoi tornare a casa digita 7”
l’uomo digitò 7
“se vuoi tornare a casa inizia a correre molto veloce verso casa superando la velocità della luce, se non sei in grado di superare la velocità della luce a piedi digita 1”
l’uomo digitò 1
“siamo spiacenti, è impossibile uscire dall’orizzonte degli eventi senza un’adeguata velocità tipo un poco più della velocità della luce, l’unica è sedersi e attendere ventuno miliardi di anni a partire da ora, quando l’universo si strapperà e potrai tornare a casa tua”
poi la voce smise
“questo è un incubo di merda” si disse l’uomo
suonò il cellulare
rispose
era la sua fidanzata
“ciao volevo dirti che ti ho lasciato e che ora sto con Carmelo”
“chi è Carmelo?”
la sua ex fidanzata riattaccò
“questo è un gran incubo di merda” si disse l’uomo
suonò il cellulare
rispose
era la voce registrata
“se vuoi sapere chi è Carmelo digita un numero a sua scelta”
l’uomo scagliò a terra il cellulare
il cellulare si frantumò
l’uomo vide un uomo alto che si avvicinava
aveva gli stivali
aveva grossi strani occhiali
un ciuffo banana
lunghe basette nere
era vestito di bianco
aveva una chitarra a tracolla
sorrideva
“tu sei Elvis”
“sì”
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