Volevo sapessi che spesso ti penso spesso

Volevo sapessi che spesso ti penso spesso
che è anche un bel titolo
per la mia prossima poesia
cioè questa
il cui titolo è:
“Volevo sapessi che spesso ti penso spesso”
e parla di te
che sai che sei tu
dovresti saperlo
che sei tutt’altro che stupida
che sai un sacco di cose
sei un sacco di cose
ma non certo stupida.
Se non capisci che sei tu
allora sei stupida
dunque non sei tu.
Dirai: cosa mi pensi?
ti penso che mi fai
cosa ti faccio mai?
un sacco
un sacco di cosa?
un sacco di cose
che tipo di cose?
tipo che eri una dei pochi esseri umani viventi.
A fare che cosa per l’amordiddio? chiederai
dio qui c’entra una sega
dunque?
a farmi ridere, ed eri pure femmina
ero? dirai
sei.

Volevo sapessi che spesso ti penso spesso
e pensandoti spesso
mi chiedo:
che cos’ è accaduto
quando è accaduto
ciò che è accaduto tra noi?
perché non stiamo correndo?
a piedi nudi nel parco?
mano nella mano?
con due bei sorrisi
stampati a fuoco
sui nostri bei visi
verso un futuro radioso?

Succede, sai
ma lo sai
che tu le cose le sai
che il futuro radioso
deraglia
come un treno merci
in un centro abitato
e schianta tutto ciò che si trova davanti
uomini, case, cani, alberi, bambini
portalettere, ponti, auto in divieto di sosta
io.

Detto questo
volevo solo sapessi che spesso ti penso spesso
e che hai il più bel paio di gambe della zona.


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Commenti

3 risposte a “Volevo sapessi che spesso ti penso spesso”

  1. Avatar cameracentouno

    Pensavo facessi il verso a “io ti penso raramente/te lo dico veramente” del Biagio nazional popolare. Invece no, la tua è indipendente, non musicata, ma musicale.

  2. Avatar annalisa
    annalisa

    perchè quella chiusa?

  3. Avatar guido
    guido

    è un segreto

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