le porte si apriranno alle 20 e verranno chiuse alle 21.20

E ho letto da qualche parte “per la poesia ci vuole silenzio”, poi continuava
“le porte si apriranno alle 20 e verranno chiuse alle 21.20 per permettere
a tutt* di godere dello spettacolo”.
Ora, tralasciando l’asterisco per fare tutt* content*, cani, gatti, donne, conigli, idraulici, negri, ebrei, comunisti, mia zia, tuo padre, Dio, il Duce, la Madonna e tutti
gli angeli in colonna in fila per due e il resto mancia, tralasciando questa moda da politici corretti, il discorso è
il silenzio e
le porte chiuse e
il godere.
Se ho bisogno di silenzio vado al cimitero.
E serrate pure le vostre porte,
rimarrete chiusi dentro,
soli.
Per quanto riguarda il godere poi, una buona sega
lenta e
ispirata
andrà benissimo all’uopo.
Lo spettacolo è
nella vita che vola nel vuoto e si schianta urlando sulla mia pancia pelosa
nella sua forma
liquida
calda e
straordinariamente
appicicosa.


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Commenti

Una risposta a “le porte si apriranno alle 20 e verranno chiuse alle 21.20”

  1. […] è quanto di più lontano dall’aulico e dall’ampolloso possa esistere; come ha scritto Guido Catalano: “Se ho bisogno di silenzio vado al cimitero”; la mia è una forma di poesia orale ed […]

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