non riesco a scrivere di notte
è un peccato ché ste notti
mi sveglio spesso
e non riesco a riaddormirmi
mi alzo
piscio
apro il frigo
vuoto
lo chiudo
guardo il letto
vuoto
non si sa mai
metto la musica
bassa
mi corico
guardo il soffitto
lo so a memoria il soffitto
cerco di leggere
non riesco a leggere di notte
è un peccato
provo a contare le pecore
dice che serve
non ci riesco
io di notte non riesco
né a leggere
né a scrivere
né a far di conto
mi rialzo
guardo nell’armadio
non si sa mai
vuoto
spengo la musica
mi ricorico
tento una sega
fatica inutile
rimane morbido
entra la morte
mi guarda silenziosa
seria
chiedo:
“è il mio turno?”
mi sorride
mi batte un cinque
dice:
“dai scherzavo, torno un’altra volta”
esce
sotto
in strada
iniziano i tram
sopra
nel cielo
inizia il giorno
la mia solitudine
è una tigre ammaestrata
siamo amici fin da piccini
ci vogliamo bene
giochiamo come bambini
può staccarmi la testa con un morso
in qualsiasi momento
Bella, te ne ho bloggato un pezzetto.
grazie
Un gioiello.
graziassai
guardo il letto
vuoto
è la cosa peggiore.
ti aspettiamo sabato!
non credo ha quello che ho letto
non tutti sanno esprimersi così
come non tutti sanno capire cosà c’è scritto
La sega inutile, ti capisco, la morte burlona, che genialata.
“riaddormirsi” è una di quelle parole che si prova gusto a dirle, secondo me.
il finale lo capisco, molto toccante.
grazie.
Guido sei bravissimo, se tu non esistessi giá vorrei scrivere come te!!!
Mi accontenteró di citarti, ciao.
azz…. bravo veramente! ho scoperto le poesie tue (sue?) due minuti fa per caso. Hai un grande talento
Grazie. Anch’io ti ho appena scoperto, in quel modo idiota di scoprire con cui si scoprono le Americhe o l’acqua calda, che proprio noi aspettano per esistere, sì…
Avessi un cappello in testa me lo leverei per fartene onore, ma, d’altronde, perché dovrei avere il capo coperto a quest’ora di notte, e in casa?
Faccio prima a dirti grazie.
In bocca al lupo con la tigre. Se quella gran buffonata di facebook sarà mai servita a qualcosa, sarà per avermi lasciato conoscere le tue poesie, grazie al passaparola di sguardi stupefatti.
Spero di poterti sentire declamare làiv, un giorno di questi.
Bellissima!
Un piacere rileggerti dopo tanto tempo, da quando Federica e Savio mi prestarono un tuo libro un paio di anni fa…
buffo nè leggere nè scrivere nè far di conto, bella la morte zuzzurellona, stupendo riaddormirmi e meravigliosa la tigre.. lo so non si vivisezionano le poesie, lo so lo so..
meno male che ci hai la spingitrice, sennò mi ti perdevo.