ci fosse
un camion dello spurgo pozzi
che con la magica pompazza
potesse mai spurgarmi via
tutta la merda che mi scorre in vena
ci fosse
dei pompieri speciali
che con le loro asce d’argento
– ho perso le chiavi signori, sono imperdonabile –
abbattessero questa porta rinforzata corazzata
che mi si chiude dentro
ci fosse
una squadra speciale d’assalto
che si calasse dagli elicotteri
mi penetrasse dentro il cranio
con bombe-luce
illuminasse il mio cervello buio
ci fosse
un’agenzia segreta gentile
che decriptasse i messaggi
incomprensibili e ambigui
che mi auto invio
tramite posta cardiaca
forse
smetterei di parlare solo di me stesso
con me stesso
e mi darei alla poesia
quella impegnata
quella civile – come si suol dire –
me lo consigliò pure il professore
qualche tempo fa
proviamo professore:
la pianticina che mi regalasti è morta di sete
l’ho lasciata cinque giorni senz’acqua
con questo caldo infame
l’ho dimenticata
sì
sono uno stronzo
non c’è bisogno di rammentarmelo
lo so
lo vede, professò
non ce la faccio
manco di una pianticina
in un vaso di plastica
con uno strano
delicato
fiore viola
riesco
a prendermi
cura
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