Se questa fosse una poesia

Forse l’ho già detto che ci conoscemmo a primavera
e forse ho detto già
che la primavera è un bel posto per incontrarsi.
La verità
è che mancavano cinque giorni alla primavera
forse sei.
E non ricordo se già l’ho detto
ma quando la vidi la prima volta tremavo
forse sì l’ho detto
lei non se ne accorse
tremava.
Non era il freddo, cazzo
era primavera
era quasi primavera, l’ho detto?
certo.
È che quando l’ho vista la prima volta ho capito.
Ho capito in quel momento preciso
quando l’ho vista entrare
che avrei voluto
potuto
passare la vita con lei
passare la mia vita con lei
ad inventarci nuovi tipi di baci.
Non male come prospettiva, no?

La prima volta che abbiamo dormito assieme
mi sono svegliato prestissimo
ero troppo agitato e contento
la guardavo dormire in quella strana posizione
con le braccia tutte ingarbugliate e la faccia all’insù.
La guardavo sperando si svegliasse
sperando di non svegliarla
sperando mi sorridesse, al risveglio.

Non so se l’ho già detto
ma amavo il suo corpo
come ho amato poche cose al mondo
le mie mani a un certo punto
lo seppero a memoria quel corpo lì.
Avevo sviluppato una sorta di dipendenza tattile
per il suo corpo.

Non sono sicuro di averlo già detto
a lei lo dissi
fu una delle prime cose che le dissi
le spiegai che la mia ossessione per i baci
è data dal fatto di aver sofferto una gran fame
di baci, intendo
per molto
troppo tempo.
Lei capì subito il problema
e si prodigò in una cura ricostituente
a base di labbra, di lingue, di schiocchi.

Dovrei aggiungere qualcosa sul suo sorriso
ma temo di non esserne capace.
Sapeva sorridere
il che, non è così scontato.

Forse non l’ho detto
forse sì
se questa fosse una poesia
sarebbe una dichiarazione d’amore
ho usato il passato
per confondervi le idee.


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