Da bambino da grande

Da bambino da grande volevo sposare mia cugina
perché aveva gli occhi chiari.
Poi volevo fare l’inventore.
Poi mi sono baciato con diverse ragazze
dagli occhi chiari
ma non ci siamo sposati mai.
Però inventavo
invento un sacco di cose
tutte d’una meravigliosa e rara inutilità.

O forse no
alla fin fine forse
un po’
mi son state utili
queste cose inutili
per convincere alcune delle ragazze
dagli occhi chiari di cui sopra
a far l’amore con me.

La prima sega ci ho impiegato un sacco
non avevo capito che bisognava fare su e giù
e facevo destra e a sinistra.
Un casino.

La prima volta che ho fatto l’amore
non ho fatto veramente l’amore
ho avuto un’esperienza di distacco dell’Anima
mi son trovato appiccicato al soffitto
a guardare questi due tizi
che si affannavano
nel tentativo
di portare a casa
una scopata come si deve.
Un disastro.

Riesco a piangere solo sotto la doccia.
Siccome son quattro anni
che vivo in una casa
senza doccia
ho un discreto arretrato di lacrime.

Se non scrivessi poesie
farei un sacco a botte
con la gente.

In alternativa mi troverei
prima o poi
a scardinare il bidè del cesso
e a tentar la fuga abbattendo la parete
come il Grande Capo
di “Qualcuno volò sul nido del cuculo”.

Nessuno per favore
s’azzardi più
anche solo a tentare
di sgangherarmi il cuore.

Da bambino da grande volevo fare il Mago.

Avrei impiegato un sacco a capire
alcune delle cose fondamentali della vita
tipo allacciarsi le scarpe e leggere l’orologio con le lancette
tipo essere felici di occuparsi di qualcuno
tipo che i fiori vanno annaffiati al tramonto.

Una volta ho provato a piangere nella vasca da bagno
ma mi è venuto da ridere.


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