È da un po’ che non le scrivo una poesia d’amore
e siccome so
che lei non ama particolarmente le poesie di guerra
quelle western
di fantascienza
le poesie dell’orrore
– i sottogeneri, insomma –
ho deciso
di scriverle una poesia d’amore
adesso.
Sì, le sto dando del lei
mi sembra una cosa carina
da farsi
soprattutto d’estate
e con questo caldo atroce.
In questa poesia d’amore
faremo finta
io e lei
fingeremo
che manchino pochissime ore
alla fine di questo nostro mondo.
Potremmo passarle baciandoci
scopando
disperandoci
mangiando
ubriacandoci
danzando
dicendoci
ti amo
sì ti amo anch’io
dio che peccato
che spreco
che ne sarà di noi?
tremando
ridendo.
Ambisco ad esser io
colui che scriverà
l’ultima poesia d’amore
prima della fine del mondo.
Gli altri poeti
troppo presi
persi nello scavar buchi rifugio
inutili, scomodi, umidi
e comunque privi di frigo bar e aria condizionata.
La scriverò per lei
parlerà di lei
dei molteplici tipi di sorrisi
di cui è capace
della sua difficoltà ad amarmi da lontano
della sua portentosa facilità a volermi bene da vicino.
Non sarò ricordato per questo
beh, cazzo, non ci sarà più nessuno
a ricordare.
Sarà l’ultima poesia d’amore prima della fine del mondo
servirà a farle dimenticare le spiacevolezze della vita
tipo quando le rubano il sellino della bici in cortile
tipo la scortesia della gente
tipo la stanchezza
tipo quando ti senti sola
– posso darti del tu? –
tipo la fine del mondo
tipo che poi
il mondo
non lo facciamo mica finire davvero
sai?
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