Mi ha svegliato il trapano stamani
mi ha svegliato il trapano
e il martello
alle otto e zero sette
del mattino.
Non un buon risveglio
decisamente.
Uno di quei risvegli
che rischia di comprometterti la giornata.
D’altra parte, ho pensato
mentre spalancavo le porte finestre
per fare entrare un po’ di fresco di giugno
c’è chi si sveglia sotto il bombardamento
e chi è svegliato dal terremoto
chi non si sveglia mai.
Dunque, tutto sommato
ho pensato
guardando i tetti
e il cielo grigio
e i rondoni impazziti
che saettano ad altezza uomo
ho pensato
che come inizio di mattino
poteva andarmi peggio.
Poi intanto che l’acqua bolliva
mi sono accorto di aver finito il tè
e lì un po’ ho imprecato
ma delicatamente.
Poi mi son seduto.
Una buona via d’uscita
potrebbe essere
scrivere una poesia
che possibilmente non parli
di sofferenza, morte o solitudine
preferibilmente una poesia d’amore
necessariamente per la ragazza che adesso è lontana.
Poi l’ho scritta.
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