Ieri notte qualcuno mi ha detto

C’è un salice piangente
in mezzo al parcheggio di cemento
no, non è una metafora
lo vedo
seduto sulla panca di ferro, io
lui, piantato in mezzo alle auto
parcheggiate in buon ordine.
Posto che sia davvero un salice piangente.
Ci assomiglia.

A cento metri un gruppo di persone
nello spiazzo davanti alla piccola chiesa.
Un tizio porta un’enorme corona di fiori.
Arancioni.
Temo sia morto qualcuno
anche se la gente non sembra vestita a lutto.
Non pare neanche particolarmente affranta.
Niente carro funebre, comunque.
Meglio così.

Osservo e penso
penso sia meglio sentirsi soli da soli
che sentirsi soli in compagnia di qualcuno.
Non intendo soli tra la gente.
Penso a due persone
magari un uomo e una donna
in una stanza
una strada
magari un bosco
un cinema
una cucina
un treno
una città
un mondo.
Allora lì, mi dico
allora lì, tanto vale che ti prendi un cane
che, siam d’accordo, non ti farà dei gran discorsi
ma almeno s’affeziona.

Tra poco non sarò più al riparo dal sole
dovrò cambiare panca
la gente sta entrando in chiesa
il morto non si è fatto vivo.

Ieri notte qualcuno mi ha detto
“nessuno guarderà le tue scarpe se non dici la cosa giusta”
o almeno mi sembra che qualcuno me l’abbia detto
forse l’ho sognato
non ho idea di cosa cazzo voglia dire
ma suona bene
e mi sembra una discreta chiusa per questa cosa che ho scritto.


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