Alla fine non è poi così male
soffrir d’amore.
La sensazione
– non so se siete d’accordo con me –
è quella di avere un cane che ti vive nello stomaco
un cane di media taglia.
Un cane incazzato, prigioniero del tuo stomaco
insieme a un gatto.
Sì, perché c’è anche un gatto
e il gatto – come potete immaginare –
è un gatto incazzatissimo perché lo hanno
chiuso dentro il tuo stomaco con un cane.
E poi c’è il topo.
Il topo che al mercato mio padre comprò.
– scusate, è per stemperare la tensione drammatica -.
Il topo è disperato.
Uno dei lati positivi di questa faccenda
è che ti s’abbassa la fame
hai come una sensazione di pienezza
di sazietà che se uno è a dieta
è una bellezza.
Poi non ti senti mai solo
che ci son ‘sti tre disgraziati
che ti bestemmiano dal di dentro
notte e giorno
estate e inverno
nella buona e nella cattiva sorte
in salute e in malattia.
Amen.
Poi ti viene tutto un fascino cupo
un fascino cupo di sofferenza
un po’ da pirata, un po’ da straniero
che tutte le ragazze dicono:
“minchia che fascino cupo di sofferenza
quel tipo un po’ pirata e un po’ straniero”.
Che tu li però ‘sto fascino cupo
mica lo puoi sfruttare con le ragazze
che c’hai un cane nello stomaco.
Poi, se scrivi poesie o canzoni
be’, lì sei a cavallo
e povero anche il cavallo
– si fa per stemperare –
lì sei a cavallo che ti vengon giù robe
ma robe di una tristezza amorosa di sofferenza
che manco Tenco.
Detto questo, poi
– e concludo –
se quando inizia a tirar vento
se quando inizia a tirare il vento quello forte
quello brutto e cattivo
se quando inizia
tu ti distrai
e le lasci la mano
– basta un secondo, signori –
allora tu te lo meriti il cane
tu ti meriti il cane
e tutto il cazzo di zoo al completo.
[ Nessun animale è stato maltrattato durante la produzione di questa poesia ]
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