Ieri sera sono andato a mangiarmi un kebab
In una kebabberia sotto casa
Non la solita
Un’altra
Che rispetto alla solita
Il kebab è meno buono
Non c’è mai nessuno
A me piace andare a mangiare da solo
Solo quando non c’è mai nessuno
Perché sennò penso che gli altri avventori
Pensano che sono uno sfigato
Che va a mangiare solo
E mi guardano
E bisbigliano tra loro
E si dicono, guarda che sfigato triste e solo
Al cinema no
Perchè fa buio
E non mi notano
In quella kebabberia hanno la tele via cavo e fanno i film
Ho avuto culo
Che davano Troy
Quello sulla guerra di Troia
Che Achille lo fa Brad Pitt
Ho avuto culo
Che quando lo avevano dato alla tele generalista
Lo avevo visto quasi tutto
Ma non la fine
E dal kebabbaro
Era proprio verso la fine
Cioè proprio quando che mi sedevo
E guardavo il televisore
Iniziava proprio dalla parte che io non avevo visto
Ho avuto culo
Eravamo io e il cuoco
E intanto che il cuoco preparava il mio kebab senza cipolla
Io mi dicevo che ero fortunato
Che l’altra volta mi era dispiaciuto
Di non avere visto la fine del film
Soprattutto la scena della freccia nel calcagno
Che fin da piccolo la scena della freccia nel calcagno
Era una roba che mi affascinava parecchio
La storia del cavallo, meno
Che mi sembrava poco credibile
Che i troiani fossero così cretini
Non c’è niente da fare
Quando vedo la scena madre
Dell’uomo e della donna
Che l’uomo muore per salvare la donna
Non c’è niente da fare
Mi viene una commozione della madonna
Mi era successo già in Titanic
Che lui porcaputtana
Che poi c’era tutta questa musica bellissima
Che lui moriva per lei
Nello sfracello della nave
Lui moriva per lei nello sfracello
Se mi ricordo bene
Forse non mi ricordo bene
Ma lui moriva e lei si salvava
Ed era una roba che mi scendevano le lacrime copiosamente
(Va detto che ero in un cinema di Albenga, una domenica pomeriggio,
Facevo il CAR ed ero in compagnia di un commilitone che si chiamava
Caramellino)
Che loro si guardavano negli occhi
Mentre glu glu glu lui sprofondava nello sfracello
Secondo me anche Caramellino piangeva
Ma non ne son certo
Perché ero molto emozionato e mi vergognavo di guardarlo
Che non volevo che mi vedesse commosso
Ma secondo me anche lui
Poi all’uscita infatti mi ha detto
Che Titanic era uno dei film più belli della sua vita
Comunque è successo che praticamente
Nel momento che il cuoco mi portava il mio kebab
I greci entravano nella città
E facevano un fraccalemme di morte e distruzione
E Brad Pitt, minchia, a suon di lamate
Si faceva strada nella città in fiamme
Cercava la sua bella
E la trovava che stava per essere violentata e/o uccisa dai soldatacci
Che i soldatacci sono usi quando trovano le donne
Nelle città che stanno distruggendo
Sono usi quando incontrano le donne
Violentarle e poi ucciderle
Ma Brad con un’agilità pazzesca li sdrumava tutti
Anche se erano suoi commilitoni
E la salvava
E intanto che la abbracciava e forse la baciava
Un tipo
Che era uno importante nella storia
Ma non mi ricordo il nome
Che era uno forte con l’arco
Lo beccava nel tallone d’Achille
E lì la scena è veramente non dico come Titanic
Ma comunque pazzesca
Con la ragazza che urla al tipo di fermarsi
Piange e urla e si agita e urla di non tirargli le frecce al suo amato
Ma ormai Brad ha una freccia nel calcagno
Ed è abbastanza pazzesco perché questa freccia nel calcagno
Gli deve fare un male boia
Infatti non riesce a reagire
E il tipo importante maestro di arco
Gli tira altre frecce
Parecchie
Nella pancia e nel petto
E la tipa piange vedendo il suo amato bellissimo Brad
Tutto pieno di frecce
È una scena che mi son commosso
Non tanto per Achille in sé che tanto si sapeva
Ma per la tragedia amorosa in atto
Lei che vede il suo amato cadere
Stremato di frecciate
E si dicono anche delle cose d’amore
Intanto che lui muore e lei piange
E il tipo con l’arco guarda sta scena ma si capisce che non comprende
La puttanata sovrumana che ha fatto
Comunque poi il film è finito
E anche il kebab senza cipolla
Ho pagato
Il cuoco mi ha salutato
Io ho salutato il cuoco
E ho visto che anche lui era commosso
Perché queste son cose
Che non c’è confine di religione, lingua o Paese
Son cose che uno si identifica
E mi sarebbe piaciuto scambiare con lui delle opinioni
Sull’amore e sul coraggio
Chiedergli se aveva visto Titanic
Ma non l’ho fatto
Nota Tecnica: questa poesia ha tutti i versi in maiuscolo perchè non sono riuscito a convincere il mio programma di scrittura “Pages” a levare le maiuscole automatiche.
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