sudo sangue
sudo benzina
sudo fumo
sudo vaselina
sudo birra
sudo sudore
sudo sperma
sudo da ore
sudo merda
sudo fango
sudo ferro
sudo gomma
sudo treni
sudo cani
sì
sudo cani
ecco
sì
sudo cani
ecco
sì
ecco sì
sudo cani
dottore, sudo cani
tieni questa pomata
cosa serve, dottore?
a smetter di sudar cani
voglio sudare cavalli, dottore
con questa suderai un cavallo intiero
ottimo dottore sei tu
vai e suda
dottore squisito tu sei
vai
fine primo tempo
inizio secondo tempo
fine secondo tempo
inizio terzo tempo
cosa è successo nel secondo tempo?
nulla, mi ha detto il cavallo sudato
come ti chiami cavallo?
Beatrice
sei una cavalla donna
sì
t’ho sudata io?
sì
non ricordo
sei svenuto per la fatica
ah, ed ora?
ora siamo io e tu
sei bella cavalla
grazie
sei enorme
sono un cavallo, è normale
potremo mai amarci, Beatrice, io uomo, tu cavalla?
è contro natura
scappiamo nel bosco lontano, Beatrice
ci troveranno e ci faranno del male
ma tu mi ami cavalla?
io sì, io t’amo un po’
anche se non ho la coda?
sì
anche se non so galoppare?
sì
anche se non so nitrire?
sì
rubiamo un’auto e scappiamo lontano, Beatrice
non c’è bisogno dell’auto, sono un cavallo
io non so cavalcare
non ti preoccupare, faccio io
fine terzo tempo
inizio quarto ed ultimo tempo
sono sdraiato su un divano comodo in una stanza
ho la sensazione che ci sia qualcuno dietro di me
con uno sforzo sovrumano di reni mi inarco facendo perno sulla testa
e guardo dietro
e vedo
è chiaramente Sigismondo Freud che si sta caricando la pipa
mantenendo la posizione inarcata dico
scusa lei è Freud?
sì
non era morto?
non sottilizziamo
dov’è Beatrice?
chi è Beatrice?
la cavalluccia amata mia
lei ama una cavalluccia?
eh sì
non è mai esistita nessuna Beatrice signor Piero
non mi chiamo Piero
non importa
lei non esiste
non importa, guardi questa macchia d’inchiostro, cosa le viene in mente?
un cavallo
bene
e questa?
un cavallo
interessante, e questa?
ora basta!
dove avete messo la mia cavalla, bastardi!
si rilassi Piero, e si concentri su queste immagini
senti vecchio rincoglionito, se non mi dici dov’è la mia cavalla
quella pipa di merda te la faccio fumare dal culo!
buio
fine quarto ed ultimo tempo
finale
sono in una radura con l’erbetta verde
tutt’intorno alberi
il rumore dell’acqua del ruscello vicino
sdraiato
c’è Beatrice accanto a me
mi carezza la faccia con il muso
perché è un cavallo e non ha le mani
ciao cavalluccia
ciao
come stai?
bene
cos’è successo?
non lo so
sei capace a sdraiarti?
è un po’ difficile per me
se ti bacio diventi una fanciulla?
no
meglio, mi fa un po’ impressione baciare un cavallo sulla bocca
eh, immaginavo
comunque un po’ mi sono innamorato veramente di te
anche io un po’ veramente di te
strano, no?
stranissimo
anche perché non ci conosciamo
in effetti non ci conosciamo
non abbiamo fatto delle cose assieme
no, praticamente no
non ci siamo raccontati dei segreti mai
mai
non siamo mai andati a cena assieme o al cinema
mai
donde siamo Beatrice?
siamo nella serena radura erbosa dell’amore uomo-cavallo
ma allora esiste veramente la serena radura erbosa dell’amore uomo-cavallo!
sì
ne avevo letto come luogo mitico e incantato ma non credevo esistesse per davvero!
esiste
bella storia
poi mi alzai
le posai un bacio sul naso umido
le dissi: Beatrice credo sia giunto il momento ch’io torni alla dura realtà
dura e nefasta, disse Beatrice
come?
dura e nefasta realtà, si dice
sì Beatrice, credo che sia giunto il momento ch’io torni alla dura e nefasta realtà
dura e nefasta e infame, disse Beatrice
Beatrice, mi prendi in giro?
un po’
vabbé ora vado, è stato un piacere conoscerti
non mi hai detto neanche il tuo nome, omino barbuto
scusa, piacere, Guido
piacere mio, Beatrice
ciao Beatrice allora
allora Guido ciao
come faccio a uscire di qui Beatrice?
sei già fuori, Guido
ero fuori
fuori pioveva
mi venne il magone
forte la passione dell’animo mio
che m’opprimeva il ventre
guardai il cielo
grigio e basso
così basso che
mi sfiorava la testa
si sentivano sirene lontane
mi tappai gl’orecchi
e me ne tornai a casa
mi cossi un uovo
sbagliai cottura
doveva esser sodo
fu alla coque
intanto che ci pucciavo dentro il grissinetto
guardavo la tele che dava le trasmissioni
era come una finestra sul mondo dei morti
infatti la chiusi
andai a letto e dormii
non prima però
d’essermi scosso ritmicamente
e a lungo
il membro
al fine
di farne
uscire
copiosa
un poco di vita
nella sua forma basica
bianca
liquida
Lascia un commento